Brano: [...]ana Alvo Fontani [Paolo], Questi, considerando l’eccessivo spezzettamento delle formazioni partigiane della zona, suggerì un piano per riunirle sotto un Comando unico. Inoltre, il 18 giugno, su Monte Cavallo, l’O.S.S. americano effettuò un lancio di armi e munizioni e paracadutò una missione munita di radiotrasmittenti e composta da 4 agenti: Toscanini, Lauri, Augusto e Aurelio.

Nel mese di giugno cadde il giovane e valoroso patriota lucchese Amos Paoli. Nonostante fosse paralizzato sin dall'infanzia agli arti inferiori, egli si era ugualmente gettato nella lotta raccogliendo, col suo carrozzino azionato a mano, armi e munizioni per i partigiani. Denunciato da una spia, si vide piombare in casa i tedeschi che gli trovarono molte armi nascoste sotto

il letto. Amos Paoli se ne assunse l’intera responsabilità e non parlò neppure sotto la tortura. Dopo atroci sevizie venne fucilato.

Il 25 giugno un forte reparto di

S.S. tedesche si accasermò alla Villa Henraux, punto di passaggio obbligato per coloro che scendevano e risalivano per l’alta Versilia. La villa divenne così base di numerose spedizioni terroristiche: interi abitati, come le frazioni di Riva, Corvaia, Rione della Fucina e del Monte Altissimo furono incendiati e distrutti dai nazisti. Non pochi patrioti e partigiani furono impiccati e fucilati sul posto.

L’unificazione delle forze partigiane [...]

Brano: [...]li.

Guerra di liberazione

Lo sviluppo della lotta antifascista in Versilia (v.) dopo il 25 luglio

1943 dovette molto agli abitanti di Seravezza. Qui nacque, a opera di Gino Lombardi, il primo vero nucleo partigiano della provincia, denominatosi Cacciatori delle Alpi.

Con la nascita del C.L.N. di Seravezza si ebbe il rientro nella lotta politica di Pietro Marchi, chiamato a presiederlo. Nel giugno 1944 avvenne l’episodio di eroismo di Amos Paoli: il giovane, che nonostante fosse immobilizzato dalla poliomielite aveva partecipato all’intensa opera di sostegno all’attività partigiana, fiorita in casa sua, venne arrestato. Sottoposto a crudeli sevizie e nello stesso tempo lusingato con promesse di liberazione, fu condotto dai suoi aguzzini di fronte alla casa natia e qui gli fu rinnovata la promessa di immediato rilascio se avesse fatto i nomi dei compagni

di lotta. Ma Amos Paoli, per nulla intimorito, replicò sprezzantemente ai suoi carnefici che, inferociti, Io condussero sul Quiesa, dove lo uccisero.

Alla fine di giugno del 1944 le SS si accasermarono a Villa Henraux, posta all’ingresso del paese, luogo che divenne tristemente famoso per le torture e le sevizie ivi inflitte ai prigionieri. Durante l’estate, quando i tedeschi decisero di fare “terra bruciata” intorno alla Linea Gotica, furono rastrellati tutti gli individui validi per eseguire i lavori di fortificazione e vennero distrutti gli abitati di Ripa, Corvaia, la destra del Serra fino a Riomagno. In quei[...]